Piazza della Scala
2, 20121 Milano MI
Italia
Il bullismo può colpire in qualsiasi momento e in qualsiasi ambiente, non solo in quelli disagiati. Il fenomeno si deve alla volontà di considerarsi superiore al prossimo.
Negli ultimi anni, grazie al web e alla facilità nel porre in essere tale condotta (basta un click), l’attività si è intensificata.
I dati sono allarmanti: il suicidio, spesso per bullismo o cyberbullismo, è la seconda causa di morte tra i giovani in Italia. Un adolescente su due subisce molestie di vario genere e il 20% è vittima di veri e propri atti di bullismo. Il 70% vive nel terrore di finire nelle grinfie di un bullo, l’11% di chi ha subito violenze di questo tipo ha tentato il suicidio, il 77% è in preda alla depressione ed il 30% pratica autolesionismo.
Ecco allora che il ruolo dello sport è fondamentale, sia per le vittime che per i carnefici. Gli sportivi sono un esempio positivo da imitare ed uno stimolo a migliorarsi, ad acquisire maggiore sicurezza in se stessi, ad essere estroversi e ad avere regole di comportamento.
Tuttavia, il mondo dello sport non è esente dal fenomeno.
Per queste ragioni abbiamo invitato relatori esperti della materia ed un campione del mondo di kick boxing.
Ma i reati relazionali nell’era digitale sono anche altri e ne parleremo…